turbinati turbinoplastica

Qual è la funzione dei turbinati.

Come gran parte delle funzioni del nostro organismo, anche dei turbinati ne conosciamo solo alcune. I turbinati sono strutture che si trovano ai lati delle fosse nasali (di solito tre per ogni lato) e sappiamo che assolvono a funzioni importanti della respirazione. L'aria che passa nel naso e scivola con flussi ben determinati sulla mucosa che riveste le fosse nasali, viene riscaldata, umidificata e purificata, prima di passare nelle vie aeree più basse ed  arrivare alla fine negli alveoli polmonari, dove avviene la cessione dell'ossigeno al nostro sangue .

Potremmo quindi dire che il naso si comporta con l'aria come un filtro?

Esattamente. Il naso costituisce il filtro dell'aria che arriva dall'ambiente esterno nell'interno dal nostro corpo e la sua buona e corretta funzione è un momento determinante per la  ossigenazione e quindi ovviamente per il nostro benessere.

Se la grandezza dei turbinati aumenta, per cause allergiche, infettive o vasomotorie, al punto di ostacolare il normale passaggio dell'aria, ne risente, ovviamente, tutta la respirazione. Le prime strutture interessate sono i seni paranasali (cavità delle ossa mascellare, frontale, etmoide e sfenoide che comunicano direttamente con le fosse nasali), l'orecchio medio che non riceve più il normale flusso di aria necessario al suo funzionamento, ed in successione sulla mucosa dell'albero respiratorio a cominciare dal faringe, laringe, trachea fino ad arrivare ai bronchi ed agli alveoli. È pur vero che possiamo respirare anche con la bocca, ma solo se la respirazione è nasale essa è completa e permette di innalzare gli apici polmonari. Concludendo, se i turbinati (spesso associati ad altre concause) non permettono un buon funzionamento del naso, ne risente tutta la funzione respiratoria.

Cosa fare quindi, se i turbinati diventano ipertrofici, cioè aumentano le dimensioni ed ostacolano il passaggio dell'aria?

Come abbiamo detto, varie possono essere le cause e di conseguenza le terapie. In caso di una rinite acuta virale a allergica, la terapia è medica con spray nasali contenenti farmaci vari, fans e/o corticosteroidi e/o antistaminici per via generale. Se la situazione permane va presa in considerazione la terapia chirurgica.

In che cosa consiste la chirurgia dei turbinati? È dolorosa? Necessita di tamponamento?

In passato la asportazione dei turbinati veniva effettuata tagliandoli parzialmente od interamente. Detto intervento necessitava di un tamponamento stipato, rimosso il quale per alcuni giorni, permaneva il rischio di emorragie anche importanti. Inoltre la completa asportazione dei turbinati inferiori determinava una importante alterazione della ventilazione nasale, che deve avere un adeguato rapporto tra flusso e resistenza, con conseguenze negative quasi sempre irreversibili.
Intervento più limitato è poi stata la mucotomia, cioè l'asportazione della parte eccedente della mucosa; finalmente si è arrivati all'intervento con laser CO2 o con il laser a diodi, che non richiedeva già più il tamponamento postoperatorio.

Attualmente cosa è consigliabile per la chirurgia funzionale dei turbinati inferiori ?

La turbinoplastica mininvasiva è sicuramente la tecnica meno aggressiva e più attuale (anche il sottoscritto la pratica costantemente nella chirurgia dei turbinati inferiori) e, se richiesto dal caso clinico, associandola ad altri interventi funzionali ed estetici del naso o/e dei seni paranasali.
Al paziente viene somministrata in sala operatoria dallo specialista anestesista una sedazione almeno venti minuti prima dell'inizio dell'intervento. Vengono immediatamente dopo introdotti nelle fosse nasali dall'Operatore delle piccole strisce di garza imbevuti di anestetico e vasocostrittore. Talvolta la preparazione anestesiologica va completata infiltrando i turbinati con un sottile ago da insulina con un ulteriore modesto quantitativo di anestetico, e già questo tempo viene effettuato in endoscopia con ottica 0 gradi. Continuando sempre sotto osservazione endoscopica, si effettua quindi con la radiofrequenza (noi usiamo la Ra Ellman), si introduce l'apposito elettrodo nella mucosa ipertrofica del turbinato e si manda energia. Si ripete detta manovra varie volte e si osserva l'immediata riduzione del tessuto ipertrofico, potendo così determinare quanto necessario estendere l'intervento. La visione endoscopica è fondamentale per ridurre la parte più posteriore dei turbinati (chiamata anche coda) al fine di assicurare la completa liberazione di tutta la fossa nasale. A questo punto l'intervento, durato 5-10 minuti è terminato. Non vengono messi tamponi nasali. Dopo 3 ore il paziente può tornare a casa.

Header Style
Sticky Menu
Color skins
COLOR SCHEMES