virus covid19 otorinolaringoiatria

Il VIRUS SARS COV2 da circa un anno è causa di una pandemia mondiale con milioni di contagiati e di malati. Le prime manifestazioni della malattia, COVID 19 sono molto vicine all’ambito dell’otorinolaringoiatria e si caratterizzano per un interessamento delle prime vie aeree, cioè naso, faringe e laringe con successivo interessamento delle vie aeree inferiori (polmoni) e di altri organi del corpo. All’inizio la febbre può essere anche bassa, con stanchezza, starnutazione, secrezione nasale acquosa, tosse, abbassamento della voce. Cioè, ad una serie di sintomi che potrebbe far pensare ad una influenza H1N1. La malattia poi si può aggravare con difficoltà della respirazione (dispnea) e facile esauribilità delle forze. È a questo punto che comincia ad abbassarsi la saturazione dell’ossigeno, cioè la quantità di ossigeno presente nell’emoglobina e facilmente rilevabile con un pulsiossimetro.

Trattamento iniziale dei sintomi covid delle vie aeree

La prima fase è sensibile a trattamento con antinfiammatori (acido acetilsalicilico, nimesulide, celecoxib) che attutiscono notevolmente la sintomatologia e abbassano la febbre. Se compare la dispnea e la desaturazione dell’ossigeno, utile la somministrazione di corticosteroidi, azitromicina e, non sempre di uniforme opinione, anche idrossiclorochina.

Certamente è anche necessario l’intervento del medico di Medicina Generale o, se le condizioni si aggravano , avvertire il 118 o altri servizi della ASL.

DIAGNOSI DELLA MALATTIA

La ricerca del virus della malattia Covid-19 è effettuata mediante il tampone nel rinofaringe, cioè nella parte più alta della struttura dietro il palato molle dove si aprono le fosse nasali e l’orecchio medio, anche qui quindi un punto di contatto tra il Covid e l’ambito dell’otorinolaringoiatria.

La localizzazione in questa sede, può determinare senso di faringodinia (dolore più o meno esteso alla gola), ostruzione nasale , ottundimento dell’orecchio anche con dolore dello stesso (otalgia). Nei bambini in particolare può comparire un quadro di tonsillite acuta.

Conseguenze a lungo termine Covid-19

La riduzione dell’olfatto (iposmia) o la sua perdita (anosmia, più o meno associata a riduzione del gusto (ipogeusia) o perdita dello stesso (ageusia), è presente nel 60% dei casi di COVID, fin dall’esordio della malattia. Le lesioni dei nervi possono interessare anche il nervo facciale (paralisi di Bell); il nervo acustico con riduzione dell’udito (ipoacusia), comparsa di rumori non prodotti da sorgenti esterne (acufeni), alterazioni dell’equilibrio (vertigini e disequilibrio); il nervo glosso faringeo con dolore del palato, lingua, gola. 

Purtroppo queste lesioni dei nervi cranici possono permanere per lungo tempo (LONG COVID) e nel 5% dei casi restare definitivamente.

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